1° classificato
Roberto Silleresi
Nido d’Africa
(il castello di Karen Blixen)
Improbabili movenze di ragno
per la donna adornata di nero,
ferma sotto l’ombrello di legno
coltivato a purpuree rose.
Cadono petali a coriandolo
nel salmo spontaneo e pagano,
nelle stanze dagli echi incurvati
distilla il profumo del caffè.
Pomeriggi lontani da sentire
con la parte sinistra del cuore,
svelenire i giorni della neve
declamando spaccati di Africa.
“Candida icona del Kilimanjaro,
inerte scollatura della terra,
coagulato fraseggio di fuoco,
il tempo è altra lontananza”.
Patinata devozione al mare,
navigare con occhi di pece
e cenere di savana ai piedi,
sorbendo il tè degli altopiani.
Le lunghissime ciglia del fiordo
mausoleo di vele screpolate,
rintocca una pioggia di bronzo
sui neri merletti dei comignoli.
2° classificata
Livia Corona
Il fiore della notte
Lucciole nere
più nere della notte
che vi attende
brillano ancora
nei vostri occhi
le fiammelle
ma il cuore è greve
e non sa più volare.
E voi, farfalle ferite
senza più colori
vi cambiate le ali
in desolati giardini
di periferia
sotto cieli indifferenti
lontane dai profumi
della terra natia.
E all’imbrunire
sciamate tutte
rumorose
verso il grande fiore
del male
che, assurdamente
vi fa sopravvivere
in questa giungla
malata e crudele.
3° classificata
Adriana Scarpa
Il tempo sprecato si copre di ruggine
per questo ogni mio giorno
è vertigine e sfida.
Mi sono cresciute
lunghe orecchie di cocker
per cogliere il sussurro delle strade,
il respiro dei muri e ogni alba nuova
mi alita fruscii segreti sulla fronte.
Speranze scaturiscano sempre
dai fianchi che sollevo come stendardi
per tentare l’orizzonte.
Il tempo è un pontile
sopra cui si riversano le onde
le girandole di luce, la mia felicità
di essere viva. Tutto è vortice qui
tutto si slancia, lievitano braccia e sguardi
nelle fughe.
Oh, la chiarìa che si diffonde!
Mille sono le tracce che qui lascio
un ritmare di canti e di maree
la voce franta nei canneti d’aria.
Per febbre di vivere
talvolta il cuore è un poco stanco
ma sempre luminoso resta il vomere
affondato nel rubino delle vene.
Porto alta la mia ragione d’essere
la struggente bellezza dell’esistere.
I miei gesti sono radiosi di magie
un mosaico incendia l’orizzonte
in questo tempo prodigo di sogni.
4° classificato
Carlo Carrea
Oggi
per quanto io frughi
negli antri più bui
non trovo che cose ridette
mondi nei quali già fui
pensieri usati
abiti smessi
più volte rivoltati.
Però non desisto
e vago tra cumuli
di ricordi ammuffiti
speranze e sogni,
sogni infiniti.
In questa soffitta
cantina anfratto
continuo a muovermi cauto:
so che d’un tratto
senza preavviso
da un innocuo piccolo
ninnolo
un qualche nulla liso
lucente rampollerà
immensa o infima
una verità.
5° classificato
Danilo Tabacchi
Le fate
È vero.
Le fate non temono la polvere.
Riposano su scaffali celesti
i loro cuori
e nella luce antica di una stella
serbano segreti.
Difficile è ascoltare
le parole sommesse
strappate all’anima stupita.
Il cuore di carta raccoglie fiabe silenziose,
narra ai minuscoli grilli d’un popolo
che sapeva inventare miraggi…
Fanciulle senz’atomi
ricamavano lunghe follie
tra le savane dei sogni.
6° classificato
Giovanni Mazza Montanari
Emozioni sadiche
Tutte le volte
che salgo sopra un treno,
la ruota dei ricordi
inizia inesorabile il suo corso.
Come una sadica lama affilata
mi seziona il cuore,
procurandomi quel sottile dolore,
inseparabilmente legato
alla più alta delle emozioni umane.
Si riaprono in me
antiche ferite nostalgiche.
Risalgono dal profondo dell’anima
tutte le immagini,
i sapori e gli odori
di quando ingenuamente
coglievamo il fiore più bello
della nostra adolescenza.
Tutte le volte che la campagna
scorre da quel finestrino,
ricordo la distanza
che ci separava,
ricordo la passione che ci univa
e ricordo i tuoi occhi di ghiaccio
il giorno in cui te ne andasti.
7° classificato
Daniele Tagliani
La luce fioca e tremante disegnava
sulle pareti l’invadenza delle forme,
linee secche e spazi d’ombra
alteravano i colori addormentati.
Sentivo pace ed armonia,
Silenzio,
mentre gravidi di lacrime
lentamente aprivo gli occhi.
La volta celeste stasera mi turba
l’aria è satura d’immagini puerili
lo, smarrito nella quiete dei miei respiri,
Lacero la mente stordita,
E non riesco a non pensare
Alla silfide che droga
La mia vita.
Libare nei volti la gaia passione
Nascosta e lasciava nei suoi mutamenti
Putrefazione mancata dei miei lineamenti
Coi crini isterici di tenaci correnti
Consumo il potere
Di un uomo mancato
Tramonto alle sere
Che un giorno è passato
Conosco, sazio d’ansie e tristi eventi
La paura di affondare
L’edonista può crepare
Ma l’eterno è nelle menti.
Piange la notte
nel silenzio
della vita
Lei respira nel mio sonno
la malinconia di un’eterna
emozione.
8° classificato
Nando Giangregorio
Così è la vita
Padre mio, come passa il tempo
e nei tuoi occhi senza sguardo
scorgo il vuoto che ti circonda!
Ti dibatti in un acquario d’ombre,
prigioniero d’una incognita realtà,
e nelle lunghe notti di dormiveglia
il bastardo ululato dei cani
e la querula nenia dei gatti
accrescono di più il tuo patema.
Consunto ormai dal torchio dell’oblio,
scorri le sbiadite pagine del tempo,
che evocano sprazzi di lontane memorie:
echi dolorosi sciolgono in accorati sospiri.
Padre mio, come passa il tempo!
L’inverno è ormai già alle porte
e non senti più il profumo dell’estate,
ma respiri l’acre odore della solitudine.
Com‘è disumana questa iattura!
Coraggio, padre… così è la vita!
9° classificata
Vilma Porro Marchetti
Chiarori d’alba
Le onde appena muovono
in silenzi d’indaco.
Nubi leggere
preziose trascolorano.
Chiome di pini
nereggiano in controluce.
Chiarori d’alba
si annunciano ad oriente
sfiorano i muri freddi
di case addormentate.
Tremuli di rugiada
ulivi e mirti
emergono dalla notte.
Corolle nuove
si volgono alla luce.
Pensieri dissigillati
carnose foglie schiudono.
Si acquietano
le urgenze del pensiero
in plenitudine stupefatta
si ricompongono.
10° classificato
Alessandra Veronese
Il corridoio
Per te continuo a scrivere
corridoio di porte aperte
dove si affacciano sgranati
i circuiti del pensiero
che solitario sboccia
in crisalidi argentate.